di questo mattino frizzante di Primavera.
Distratte le mie dita scorrono la ringhiera arrugginita
In un movimento lento e ripetuto.
I capelli ribelli e arrabbiati colpiscono il mio viso
nascondendo a tratti i miei occhi socchiusi.
Furente e impotente sollevo lo sguardo.
Cercando quel sole che mi è stato velato
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Guardo l’orizzonte interrogandolo come una Sibilla
e solo le labbra si schiudono in un sorriso.
Osservo le navi in lontananza, apparentemente immobili
Così operose e con l’anima in tumulto.
Mi lascio sferzare il viso dal vento freddo.
Che porta odore di salsedine.
Dal mio faro circondata dal mio oceano e baciata dal vento.
Passo lieve la lingua sulle labbra…