mercoledì, dicembre 03, 2008

Caffè e neve

E’ una mattina di dicembre, limpida e dall’aria frizzante.
Stanotte ha nevicato e ora un leggero velo candido copre ogni cosa attutendo i rumori della giornata appena iniziata.
Non voglio interrogarmi su ciò che è successo, non ancora.

Nel mio profondo mi sento ancora tua, il languore non mi ha abbandonato e mi regalerei a te in ogni modo pur di farti piacere.
Imbocco quasi per caso una stradina laterale del centro. Entro nel primo bar che incontro, ordino un caffé e mi siedo ad un tavolino un po’ discosto vicino alla vetrata che si affaccia sulla strada.
Ora posso permettermi di lasciar scorrere di nuovo le sensazioni.
Ci eravamo messi d’accordo che avremmo passato un po’ di tempo insieme“Ho voglia di giocare” mi hai sussurrato al telefono “Fai come ti dico e mi aspetto che il tuo desiderio sia farlo al meglio”
Indicazioni precise: Corsetto di pelle, il collare… quello di metallo, autoreggenti nere, gonna lunga… quella con lo spacco laterale vertiginoso.Null’altro.
Osservo le mie mani e penso alle tue….Apri lentamente lo spacco della gonna prendendo il bordo fra indice e medio e chinando appena il capo di lato per osservare meglio la mia nudità, il mio pube rasato che contrasta con tanto nero che avvolge.
Mi guardi e sorridi appena. Non sono piccola e mi sovrasti nonostante i tacchi.
Giri attorno come a valutarmi attentamente, ti fermi alle mie spalle. Silenzio.Dolcemente prendi i miei polsi e li imprigioni nei bracciali di cuoio; io socchiudo gli occhi, mi piace l’odore del cuoio… mi eccita.
Con un laccio unisci i braccialetti dietro la mia schiena, ti avvicini con il capo e mi sussurri: “Ora sei tutta mia… lo sai vero?’”
Sento le tue labbra assaggiare le mie spalle, lentamente e la gonna scivola ai piedi.
Poi l’oscurità. Bendi i miei occhi con una fascia di seta nera.
Le tue mani mi comunicano i tuoi desideri, mi accompagni verso il letto dove mi fai inginocchiare con la schiena eretta.
Abbassi il bustino strattonandolo un po’, quanto basta per scoprire il seno.
Prendi fra le dita i miei capezzoli duri giocando. “Ti piace?”
Il suono della tua voce è caldo, passionale e proprio quando sto per socchiudere le labbra per risponderti, stringi molto forte provocando una stilettata dolorosa che mi fa arretrare.
“Ferma!” Imperativo non molli la presa, anzi, imprimi maggiore forza e non mi resta che trattenere il fiato.
Lo so che mi stai osservando, lo sento. So di essere bella così, bendata, schiena dritta, il seno fuori dal bustino, il collare, i capezzoli eretti, le mani legate dietro la schiena, le gambe leggermente divaricate, aperta e bagnata… Completamente tua e delle tue mani.
Persa nei miei pensieri non mi sono accorta del cameriere in piedi accanto a me…“Signora.. Il suo caffè”, sembra quasi imbarazzato, chissà da quanto tempo è lì. Gli sorrido divertita dalla situazione, pago e mi rituffo nel ricordo delle sensazioni osservandolo allontanarsi.
Chissà cosa avrà pensato, penso scuotendo leggermente il capo.Sorseggio il caffé ormai freddo e mi ritrovo di nuovo ad osservare le mie mani.
Amo osservare le mani, le mani raccontano e sussurrano le pieghe emotive dell’anima.Le mie hanno saputo prendersi ciò che desideravano. Mani di donna consapevole delle proprie possibilità.
Sento i tuoi passi attorno a me. Nel mio buio tendo i sensi, immagino i tuoi movimenti.Il silenzio totale improvvisamente riempie lo spazio e il tempo. Sento solo quel rimbombare maledetto dentro al petto. Taci…
Non ti sento eppure so che sei qui. Non posso vederti ma quel filo sottile che mi tiene la mente mi impedisce di scivolare è tenace.
Passano alcuni minuti, o secondi… Non so.
Ti sento armeggiare mentre il buio mi avvolge. Non riesco ad avere paura, istintivamente so che non me ne farai, non quello che non voglio.
Difficile identificare alcune situazioni con il sesso e tanto meno con l’amore.
E’ passione che nasce percettivamente dalla pelle, dagli odori, dal gusto delle emozioni, della fantasia di sentirlo ancora fra le gambe, dare calore e ricercarlo.
Gli occhi, il cervello e il cuore ne sono esclusi.Con te non è stato così. Con te gli occhi hanno cercato indizi, il cervello ha trovato strategie, il cuore ha momentaneamente taciuto.
Siamo simili, io e te. Abbiamo la capacità di manipolare gli altri ed usarli per i nostri fini. Per il nostro piacere e divertimento. Ma io ho qualche anno in più.
Le tue mani calde si appoggiano dolcemente sulle spalle e simmetricamente salgono verso il collo incontrando il collare di maglia metallica, me lo stai togliendo e non comprendo il tuo gesto."Ho una sorpresa per te". Mentre parli il mio collo è circondato da qualcosa di ruvido, fastidioso e pungente, immagino il movimento delle tue mani e sento che stai annodando qualcosa.
Allo stesso modo sento le tue mani passare tra le gambe, qualcosa di ruvido fra le grandi labbra scorre, poi sulla clitoride, movimenti studiati. Nodi e ancora nodi… dolore e piacere.“Non voglio sentirti nemmeno fiatare”
La tua voce giunge vicina e improvvisa, sobbalzo.
La tua mano calda e rassicurante si appoggia sulla mia gamba e non posso fare a meno di cogliere l’incongruenza fra il duro tono delle parole e la dolcezza della carezza.
Un brivido di piacere mi assale, e non posso che immobilizzarmi desiderando 1000 corde per poter dare a loro la responsabilità del tuo ordine.
Sento il tuo alito caldo vicino al mio orecchio, dietro la nuca, le tue mani iniziano ad accarezzarmi lentamente il seno scivolando verso il basso. Non hanno fretta le tue mani… la mia pelle si.
Nell’oscurità i sensi moltiplicano le loro capacità, esaltando ogni curva, ogni piega della mia pelle.Le tue mani raggiungono il bacino soffermandosi sulla vita indugiando per poi tornare sulla pancia e scendere fino al pube.
Il mio respiro si fa affannoso mentre il palmo della tua mano scende ancora di più, fermandosi sul mio sesso come in attesa ad accogliere un dono.
“Puttanella… sei tutta bagnata” Ti fermi improvvisamente spingendomi bocconi piegata sul letto.Non mi sono mai sentita oscena, è una sensazione che non mi appartiene. Anche in quella posizione, completamente esposta a te.La verità è che mi fai stare bene, perché con te posso essere donna, schiava o puttana.Alla fine eccomi qui, pronta ad offrirmi a te, a confondere i nostri odori.
La corda che credo essere di canapa, in questa posizione preme contro la clitoride… uno, mille aghi e un morboso piacere avvolge i miei sensi. Accarezzi le mie natiche con un tocco deciso, so cosa sta per accadere. Il primo colpo arriva e come sempre mi spavento.“La puttanella si bagna senza permesso e ora si stupisce?”
La voce ironica mi infastidisce, i colpi si susseguono decisi e ritmici, una carezza, e un colpo, e poi di nuovo. La pelle brucia ribellandosi, la mente no; non sento dolore, voglio solo che il gioco continui…Taccio, le mie ansie sono fuori di noi.
Quante volte mi sono sentita esplodere in mille frammenti e desiderare due braccia forti che tengono il tutto con la voglia della determinazione, con la forza della volontà… tienimi.
Mi piace quando, chi stimo, riesce a leggermi dentro, ad andare un po’ più in la dell’impressione, a voler rischiare.
E come se tu mi leggessi nel pensiero… accade. Afferri la corda ruvida che mi circonda il collo e mi fai rialzare appoggiandomi contro il tuo petto caldo e mi abbracci stringendomi forte fino a farmi mancare il respiro.
Rigiro fra le mani la tazzina del caffè mentre combatto fra la voglia di rimanere a pensare a noi e decidermi ad uscire. Esco dal locale dopo aver salutato il cameriere con un sorriso e mi tuffo nell’aria frizzante e nel sole.
I pensieri mi seguono nel mio incedere, medito sul nostro modo di stare insieme, sul nostro modo di appartenerci.

Il senso dell'appartenenza scuote e scandalizza alcune menti giudicanti, scuote chi non sa comprendere e dare il significato intrinseco che merita, identifica solo il sopruso e la perversione, in realtà il nostro è un mondo di emozioni, di istinti, di sensazioni, di fantasia, di accettazione condivisione reciproca.
Sorrido sai? Sorrido degli istanti intensi: per me l‘olfatto e l’udito… per te il tatto e la vista a tracciare i contorni di un momento, di un rapporto… il nostro.
Il nostro averci e appartenerci.

SetaNera

martedì, ottobre 21, 2008

Definizioni


Cosa c'è di più complicato della definizione di un pensiero?

Un pensiero è la cosa più personale che possa esistere,

inquinato dalle mille sfaccettature da cui è nato,

colorato dalle infinite implicazioni,

arginato dalle esperienze personali.

Il pensiero è "Proprio".

Ci sono pensieri che fanno nascere emozioni silenziose

che ci rindondano dentro, a cui finiamo noi stessi con l'abituarci.

Non riesco a regalarti i miei pensieri...

Non come vorrei almeno.

Per farlo dovresti riuscire a vedere le cose dal mio punto di vista,

e comunque non sarebbe la stessa cosa.

Perchè non bisognerebbe mai scordarsi delle occasioni perse,

Non bisognerebbe mai scordarsi che non è mai "il tempo giusto".

A volte... non è il tempo.

A volte manca tutto e nulla è al suo posto di quello che vorresti

e non ne comprendi la ragione.

Gli atti distratti, ti fanno far finta di non scordare mai nulla.

E' come fare un girotondo mischiando i pezzi di due puzzle:

passato e futuro e chiedersi se troverai, per caso, due pezzi identici.

 

venerdì, settembre 26, 2008

Quando

                                               

Ne parleremo...


Quando ne avrai voglia


quando sarai più calma


quando arriverà Novembre


e i muri di nebbia ci perderanno al successivo incrocio.

mercoledì, settembre 10, 2008

Farsi dimenticare


Solo le persone veramente sentimentali possono divenire ciniche fino al midollo.


A stentare a chiudersi è la prima ferita, poi si cicatrizza e finiamo con il diventare una massa di lividi e bernoccoli più o meno vecchi, eppure andiamo avanti lo stesso, ci rialziamo e ricadiamo....


Allora conviene respirare pianissimo e farsi dimenticare acciambellandosi come un gatto, facendo finta di non esistere.



domenica, settembre 07, 2008

Il Patto

La sofferenza viene dal rifiuto al cambiamento.


Voglio scivolare.


Il cuore si abitua a battere di meno, per imparare a non battere più affatto...




Nulla è semplice.


Nessuna vita è semplice, nessun amore: piuttosto un'intesa, un patto fra cuori, menti, e anche (perchè no)... fortuna.

venerdì, agosto 29, 2008

L'idea del piacere

"Credo che l'essenza di questo incanto, che mi ha fatto perdere il contatto del tempo e della mia vita, sia la passione...sono i fasci infiniti dei rovi ardenti che ho raccolto a piene mani, accogliendoli nella mia carne, proprio nel punto fantastico dove fioriscono i desideri, quelli che ho avuto, e quelli che non ho osato avere, da quando ho contemplato l'idea del piacere..."


(tratto da "Il Legame" di Rita El Khayat)


mercoledì, agosto 27, 2008

Ora

Non riesco a non desiderare affetto,

e non riesco a non considerarlo una debolezza.

Trattengo la mia spontaneità,

freno i miei istinti... pondero e valuto.

Provoco per avere conferme,

per sapere di essere davvero voluta e desiderata.

Te l'ho detto e te l'ho chiesto:

non lasciarmi scivolare via,

non lasciarmi nei miei silenzi..

non me lo permettere perchè nei miei silenzi...

io muoio.

Ed è successo.

Abbiamo ammonticchiato minuziosamente problemi e incomprensioni

conditi sapientemente dall'incapacità di comunicare.

E io muoio.

Mi piacerebbe saper esprimere il risentimento,

ma non ne sono capace e mi odio per questo...

il silenzio mi attanaglia

e le parole mi si chiudono in gola in un magone senza fine

"ne parleremo quando ti sarai calmata..." mi hai detto

e non ti rendi conto a cosa porta tutto ciò...

Nel silenzio costruisco castelli e distruggo.

giovedì, agosto 07, 2008

mercoledì, maggio 07, 2008

Tributo a Giorgio Gaber

Quando sarò capace d'amare


Quando sarò capace d'amare

probabilmente non avrò bisogno

di assassinare in segreto mio padre

né di far l'amore con mia madre in sogno.



Quando sarò capace d'amare

con la mia donna non avrò nemmeno

la prepotenza e la fragilità

di un uomo bambino.



Quando sarò capace d'amare

vorrò una donna che ci sia davvero

che non affolli la mia esistenza

ma non mi stia lontana neanche col pensiero.



Vorrò una donna che se io accarezzo

una poltrona, un libro o una rosa

lei avrebbe voglia di essere solo

quella cosa.



Quando sarò capace d'amare

vorrò una donna che non cambi mai

ma dalle grandi alle piccole cose

tutto avrà un senso perché esiste lei.



Potrò guardare dentro al suo cuore

e avvicinarmi al suo mistero

non come quando io ragiono

ma come quando respiro.



Quando sarò capace d'amare

farò l'amore come mi viene

senza la smania di dimostrare

senza chiedere mai se siamo stati bene.



E nel silenzio delle notti

con gli occhi stanchi e l'animo gioioso

percepire che anche il sonno è vita

e non riposo.



Quando sarò capace d'amare

mi piacerebbe un amore

che non avesse alcun appuntamento

col dovere



un amore senza sensi di colpa

senza alcun rimorso

egoista e naturale come un fiume

che fa il suo corso.



Così vorrei amare.

venerdì, marzo 07, 2008

Processo di anticipazione

Esistono due tipologie di processi di anticipazione:

1) PREVEDERE: attraverso degli INDICATORI (che diventano tali attraverso il processo ripetuto di routine) prevedo cosa sta accadendo.

2) PREVENIRE-PROVVEDERE: evocazione (prevenire) di eventi possibili (prima ancora dell'apparire degli indicatori) e ricerca di strategie (provvedere) mirate al gradimento o meno dell'evento.

L'evento reale futuro probabile e possibile (prevedere) interagisce con il futuro possibile e preferibile (prevenire-provvedere).

Prevedere è Anticipazione basata su capacità intuitive e su giudizio critico al fine di discernere configurazioni di eventi a venire.Queste configurazioni possono presentarsi come:
-cicli: eventi che si ripetono regolarmente
-associazioni: eventi che si verificano in congiunzione con altri eventi
-analogie: eventi che si ritiene (capacità cognitiva) che abbiano la stessa dinamica di altri eventi noti.

Tecniche per la previsione:
-estrapolazione delle tendenze
-stesura degli scenari e delle routine
-tecnica dell'oracolo di Delfi

martedì, marzo 04, 2008

Maturità

Musil diceva: "Il linguaggio dell’amore è un linguaggio segreto e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso".
Abbraccio come contatto, come bisogno, desiderio di comunicazione anche e soprattutto fisica.

Perché l’amore come il sesso porta con sé la voglia di contatto, di toccare ed essere toccati.
Nel gioco dell’amore, ognuno di noi mantiene intatti nel tempo i desideri di sempre, perché il sesso è positivo e gratificante, perché dà gioia e aiuta a guardare avanti con ottimismo, perché è scambio di emozioni e pulsione liberatoria, perché non è mai un gioco a rimpiattino.
L’amore non ha età, e l’amore (purtroppo) non si insegna.
Non ci sono regole da impartire ne, con somma intelligenza… giudizi da dare.
L’aspetto giudicante della personalità, la scarsa autostima producono una miscela molto pericolosa: la rabbia (1).

Sentimento ben lontano in un rapporto cosciente e maturo.
La scienza ci può rivelare la realtà materiale della donna ma non ci dice cosa deve essere una donna né che cosa può essere una donna… per un uomo.
La verità esistenziale di una qualsiasi donna non può venire dedotta dalle scienze, pena il riduzionismo o il biologismo.
Conoscere se stessa è per una donna una prassi difficile, a volte dolorosa.
In conclusione, la verità di una donna non si può fissare in un concetto o cogliere in forma definitiva, ma solo "raccontare".

Al Mercato dei Sogni
dove tutta questa umanità si vende, si compra, e diventa
merce di scambio solo i piccoli ladri sono esseri liberi
ho visto anche loro, scivolavano fra le gambe dei mercanti
e rubavano baci alle giovani donne
avevano gli occhi puliti e le mani veloci
la legge per loro era una beffa
e il mercato un campo di gioco
le ho viste, queste sottili anime leggere
giocare a palla con il proprio cervello in una mattinata
di sole.
(M.G. L.)


1_ La propensione all'invidia della persona narcisista è un fenomeno connesso. Se sono interiormente convinto di avere qualche mancanza e di essere continuamente a rischio di venire scoperto nelle mie debolezze, sarò invidioso di coloro che appaiono soddisfatti o che hanno quelle risorse che secondo me potrebbero compensare le mie mancanze. L'invidia potrebbe anche essere alla base dell'atteggiamento giudicante, verso se stessi e verso gli altri, che si osserva spesso nelle persone narcisiste. Se mi sento carente e percepisco che a te non manca nulla, cercherò di distruggere quello che hai deplorandolo, disprezzandolo o criticandolo (per saperne di più:.Nancy Mc Williams - "La diagnosi psicoanalitica").

venerdì, febbraio 29, 2008

Geisha: artista o cortigiana?

La geisha è al centro dell'immaginario occidentale da oltre un secolo.
Alle sue origini, la geisha era l'esponente di spicco della cultura alternativa, confidente degli uomini più importanti del paese, parte essenziale per il funzionamento della nazione.





Nonostante tutto questo, gli occidentali pensano spesso alla geisha come a una prostituta.
La geisha è l'aristocrazia del mizu shoubai. Ma non è una prostituta. Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a sua discrezione o come parte di una relazione duratura. Il suo lavoro è vendere un sogno - fatto di sontuosità, romanticismo, esclusività - ai più ricchi e potenti uomini del Giappone: politici, uomini d'affari e yakuza.

Un mondo tanto potente... quanto fragile.

martedì, febbraio 26, 2008

Appartenenza





Ogni individuo che frequenta il nostro mondo, che ha pulsioni definite particolari dai più, si è creato nella propria intimità un'idea propria di questa parola: APPARTENENZA.
Il rapporto Master/slave, è sempre un rapporto biunivoco nel quale ogni "protagonista" ricerca il soddisfacimento delle proprie necessità e dei propri desideri.
La necessità di una guida di un "Dom" per una sub non è altro che la necessità per un Master di guidare.
La sub sceglie di essere guidata in un rapporto di sottomissione da un Dom autorevole.





E... dentro la parola autorevole ci sta il mondo.
Si... perchè in questa parola è racchiuso tutto ciò che rappresenta un prerequisito dell'inizio di un rapporto.
Il desiderio di sottomissione da un punto di vista emozionale deve fare necessariamente i conti con il timore della delusione; il dono della sottomissione è totale e necessita di stima, di rispetto e di fiducia.
Tutto questo passa quasi esclusivamente attraverso la comunicazione, verbale o non verbale che sia, ma prima di tutto, dalla voglia di mettere in gioco se stessi in una condivisione di intenti che sia limpida e pulita.

lunedì, febbraio 04, 2008

Il temporale

Hai deciso di volare
sui picchi e scendere sulle vallate,
hai giustificato i tuoi fermi
planando sul mare
aspettando che il temporale si sfogasse in vetta
pensando di avere poi le idee più chiare sulle tue mete


Hai guardato poi il sole sorridendo
senza accorgerti di come, nel frattempo
le correnti si sono assestate sotto di te
spingendo in basso il buio degli abissi perchè tu non lo potessi vedere.