martedì, dicembre 25, 2007

Un pensiero a tutti:
Gli amici lontani e vicini, gli antichi e i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che vedo di rado,
quelli che ricordo sempre
e quelli che, alle volte restano dimenticati,
quelli costanti e quelli intermittenti.
Quelli delle ore difficili e quelli delle allegre,
quelli che mi hanno fatto soffrire,
quelli che conosco profondamente
e quelli dei quali conosco solo le apparenze.
Quelli che mi devono poco e quelli a cui devo molto.
I miei amici semplici e i miei amici importanti.
Tutti quelli che sono passati nella mia vita.
Un pensiero dalle radici profonde perché il ricordo non sfugga mai,
Un pensiero gradevole durante le lotte della vita.

mercoledì, dicembre 12, 2007





Sento i tuoi passi attorno a me.
Nel mio buio tendo i sensi, immagino i tuoi movimenti, annuso l’aria.
Il silenzio totale improvvisamente riempie lo spazio e il tempo.
Sento solo quel rimbombare maledetto dentro al petto.
Taci…
Non ti sento eppure so che sei qui.
Non posso vederti ma quel filo sottile che tiene la mia mente
mi impedisce di precipitare, è tenace.


Passano alcuni minuti, o secondi… Non so.
“Non voglio sentirti nemmeno fiatare”
La tua voce giunge vicina e improvvisa, sobbalzo.
La tua mano calda e rassicurante si appoggia sulla mia gamba
e non posso fare a meno di cogliere l’incongruenza fra il duro tono delle parole
e la dolcezza della carezza.
Le corde fissano le mie caviglie e i miei polsi a questo grande tavolo di legno,
buffo come corrono i pensieri:
“E’ caldo, forse perché ha rubato il calore del mio corpo ed ora me lo restituisce…”
un po’ come tu hai legata a te… nel tempo e ora mi restituisci parte di me.
Mi hai legata seguendo i miei silenzi e le mie paure,
sfiorando a volte le mie frontiere.
Ma ora ti riconosco dentro di me
e sto imparando a tracciare con il pensiero il profilo dei tuoi desideri
e a sorridere sicura delle tue parole.

venerdì, dicembre 07, 2007

A quattro mani





"7... Grazie Signore"
La tua voce è quasi un sussurro.
"8... Grazie Signore"
No, non è per il dolore.
"9... Grazie Signore"
Ti afferri al tavolo con rabbia.
"10... Grazie Signore"


Sei la prima a cui permetto di chiamarmi Signore.
Per tutte le altre, solo Padrone.
Accondiscendente sulla mente che inizio a governare.
Ma indignato del tuo lento adeguarti ai termini che desidero.

Il corpo scosso, come un purosangue alla partenza.
Il tuo corpo e la mia voce.


Non lo sopporti di sentirti piegata e di godere di questo.
Sei nelle mie mani, come tu stessa hai scelto e voluto.

Nuda.
Esposta.
Governata.

Anche quando le corde fermano il tuo corpo e la tua mente,
è la mia voce che si fa strada fra i sensi allertati.
Il resto non esiste... più.

La benda ti dona il buio,
La pelle sensibile, i pensieri perversi.
E le gocce blu, baci di fuoco.

Ti sei lasciata imbrigliare e forgiare,
dalla mia mente e dalle mie mani,
dissetandoti di ogni singolo accento.


Come un direttore d’orchestra ho suonato il tuo corpo
e musicato la tua anima.
Scossa come un’arpa che melodiosa affascina con note languide.
Vibrante come un violino che miagola lascivo.
Libera come un flauto che armonizza l’orgasmo.

La mia troia, la mia carne da gioco.
Il mio metallo da forgiare.

Felice hai sorriso al mio abbraccio,
realizzando quanto io possa giocare con il tuo pensiero.
Non solo con il tuo corpo.

Tokio
SetaNera

mercoledì, dicembre 05, 2007

Mendicanti

Possedere la padronanza dei termini non è mai questione di auto referenza, in questo caso il potere della lingua velenosa ha il sapore della presunzione.
I mendicanti mendicano, e in questo sono nella loro umiltà, altamente referenti di se stessi.
Ed è proprio in questa umiltà, la sola, con cui ci si predispone all’interlocutore con cognizione di causa.
Un interlocutore che ha il potere di giudicare chi ha valore di ESSERE o meno, quindi di ESISTERE con eventuali qualità indefinibili e inconsistenti o addirittura esistenziali, ha il totale controllo della nostra vita.
Ma in quanto umani, a volte pensanti (si spera), siamo i primi interlocutori di noi stessi sempre!
Anche i nostri orgasmi, conseguenza di quello che siamo nel nostro intimo, trapelano fra le righe del nostro “ESSERE” e ci rappresentano anch'essi, di fronte ad un mondo fatto di interlocutori virtuali… ma soprattutto REALI.
Il vero mendicante (nel senso più bieco del termine) è colui che avendo bisogno di un’ora d’amore… non sa come averla.

lunedì, dicembre 03, 2007

La vita ci cambia...

La vita ci cambia...
e improvvisamente ti ritrovi mamma, amica, accompagnatrice, saggia...
quella che si fa troppe seghe mentali,
quella che ha dimenticato l'ironia verso se stessa e il mondo....
quella che non sorride mai con gli occhi.

La fregatura è che quando desideri avvicinarti, finisci per l'essere "solo" una donna... dimenticando e soffocando la "puttanella" che ti sta dentro.




Ho tante immagini di noi insieme e mi danno serenità
e anche stupore per quanto è stato naturale e intenso arrivare a questo.
Alcuni flash... come sabato sera al bar quando mi hai toccato il braccio,
per me è stato un "riconoscerti dentro", un momento molto bello.
E un pensiero... "mi piacerebbe accarezzarti come le tue stesse mani",
chi meglio di loro lo saprebbero fare?

C'è stata un'intimità particolare da subito, anche nelle situazioni difficili e imbarazzanti.
Hai saputo darmi fiducia
creando sempre una situazione di naturalezza.
Abbiamo trovato un’intimità tra di noi come ci si mette mesi di solito,
seppure mai ci si arriva.

Mi hai parlato con voce calma.
Mi hai mostrato senza reticenze chi sei e cosa vuoi.
Mi hai restituito un bel pensiero da pensare quando mi addormento.
Mi hai restituito la voglia di giocare.
Mi hai restituito la mia stessa sincerità.
Mi hai restituito i miei dubbi, le mie paure.. toccandole piano.
Mi hai restituito il desiderio di piacere... in un certo modo.

E quando ti dico "mordimi" é come se ti dicessi:
“sono tua, prendi anche quello che non riesco a darti”.
E mi "riempie" sentire che tu lo vuoi.






lunedì, novembre 26, 2007

Parte Seconda


A me fa male essere molto amata,
non ci sono abituata... è come una cambiale:
prima o poi la paghi.
I miei occhi avidi registrano
e custodiscono gelosamente il mio desiderio,
recipienti di pensieri.
Non sono capace di chiedere, chiedo male.
E non amo la parola "voglio".
Chiedere e volere, non sono quindi
le facce della stessa medaglia?
Alla fine getto un'ancora dove credo vi sia un senso,
dove è necessaria una conferma
per arrivare a gustarne il sapore.



Parte prima

Toccare piano il perimetro dei tuoi malesseri,
sentire ancora la violenza del dolore.
Scostare il velo dei tuoi dubbi e dei tuoi rimorsi,
leggere le ferite e pagarne in qualche modo il dazio.
Sembra una sentenza...
Ognuno ha il suo modo di essere violento.
La violenza remissiva,
quella che non ammette l'abbandono,
quella che non fa i conti con gli errori,che fa finta di dire...
puoi anche andartene via.
E non c'e' nulla gratis.
I pensieri più importanti sono i più difficili da dire,
proprio perchè sono troppo vicini all'anima.
E la sincerità dell'anima parla una lingua ai più sconosciuta.

"Ma la cosa peggiore è quando un segreto rimane chiuso
dentro di noi non per mancanza di una persona che lo racconti,
ma per mancanza di un orecchio che lo sappia ascoltare"(Stephen King).

mercoledì, novembre 21, 2007

Tornanti


Eliminare il rumore di fondo dell'incertezza
per riuscire finalmente a sentire con il tatto del pensiero
la profondità dei segni, delle cicatrici.
Sedare quei sussurri, che non tacciono mai
e mi raccontano della cruda verità delle cose.
Far tacere quelle onde emotivamente distruttive delle mie fondamenta.

Arriva il momento di entrare nel labirinto
per iniziare ad avvolgere il filo che porta al riassetto, alla trasparenza,
per tornare di nuovo ad essere capace di giocare un gioco con garanzia scaduta,
riuscendo a sorridere delle verità troppo grandi, a gioire dei moti dell'anima.
Percepire l'intero, assaggiare l'idea di ciò che è integro in ogni sua parte,
che non ha subito mutilazioni o danni.
Scorgere la possibilità della serena completezza.

mercoledì, novembre 14, 2007

Nel buio

Parole semplici, gesti confidenziali
e sguardi naturali,
in una vellutata notte d'agosto.
Ti ho conosciuto poi, attraverso
i giorni e le parole,
l'abbandono e il coraggio nel tuo ritorno.
Abbiamo riso e scherzato,
scoperto i colori e le sue sfumature,
acceso sogni, da molto tempo nascosti
e quasi dimenticati.
Abbiamo avuto attori complici,
forse desiderosi di serenità.
Ti sei accostato,
scegliendo di capire e di fermarmi.
Ora mi hai preso davvero per mano,
forte delle tue convinzioni,
desideroso di schiarire la mia notte
e di levigare i pensieri.
Ora mi hai preso davvero,
Signore presente, fermo, forte e uomo.



Sono ferma, ti guardo... e ti
sorrido, tua.

martedì, novembre 06, 2007

Il nostro Mondo

Te lo avevo detto...
Avevo cercato in ogni modo di spiegare
le mie voragini, e le mie vette.
Con il dito ho scorso i profili delle mie asperità
Tagliandomi e pungendomi
pur di farti partecipe del mio mondo
sapendo che se non lo avessi fatto
ci saremmo persi immediatamente.

E ci siamo persi... e ritrovati.

Cercando poi parole e donandoti
i miei pensieri più intimi e difficili,
ho cercato di togliere veli
e di mettere a fuoco la mia strada
perchè vedessi quale era il mio obiettivo.

Hai capito,
intuivi che per me era importante
la limpidezza e la coerenza,
la condivisione e la sincerità...
Come l'acqua che bevi quando sei assetato.

Perchè troppe volte ho avuto sete
Perchè troppe volte sono stata in silenzio
Perchè troppe volte ho ascoltato bugie
Perchè troppe volte ho incontrato uomini attori di se stessi

Non esistevano due mondi..ma uno solo:
Il nostro




SetaNera

Depeche Mode

Voglio qualcuno che condivida
Condivida il resto della mia vita
Condivida i miei pensieri più profondi
Conosca i miei particolari più intimi
Qualcuno che starà al mio fianco
E mi darà il suo aiuto
Ed in cambio
Riceverà il mio aiuto
Lei mi ascolterà
Quando vorrò parlare
Del mondo in cui viviamo
E della vita in generale
Nonostante i miei punti di vista possano essere sbagliati
Possano essere addirittura perversi
Lei mi ascolterà fino in fondo
E non si convertirà facilmente
Al mio modo di pensare
Infatti lei spesso non sarà d'accordo
Ma alla fin fine
Lei mi capirà
Voglio qualcuno che si preoccupi
Di me appassionatamente
Con ogni pensiero e
Con ogni respiro
Qualcuno che mi aiuterà a vedere le cose
Sotto una luce diversa
Tutte le cose che detesto
Mi piaceranno quasi
Non voglio essere legato
Ai fili di nessuno
Sto cercando attentamente di evitare
Quelle cose
Ma quando sono addormentato
Voglio qualcuno
Che metterà le sue braccia attorno a me
E mi bacerà teneramente
Nonostante cose come questa
Mi facciano star male
In un caso come questo
Sopporterò

sabato, novembre 03, 2007

Capricci



Se non ti lasci sculacciare...

trattengo il fiato

e pesto i piedi!!!



Tokio

....Il "Master dei Master!"

domenica, ottobre 28, 2007

C'era una volta un Re...


Che bello sarebbe poter raccontare con il pensiero, perché è così bella l’idea che esista qualcuno che osservando, capisca.
Intuisca le ferite e le incrostazioni, i muri e la paura, il desiderio e le attese, il tempo.

“Raccontami una storia”
“Una storia?”
Non riesco nemmeno a pensarci, non so raccontare storie.
Sento la bocca desertificarsi e i pensieri fermi.
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno... vieni qui vicino, inginocchiati accanto a me".
Silenzio.

Mi piego su me stessa, non ce la faccio a guardarti.
E’ una richiesta semplice, perfino banale.
Mi accarezzi la schiena.
“Allora?”
Frenetica cerco una strada nei mille e zero pensieri… nulla.
“Non sono capace…” e la sensazione di non poter fare una cosa per te mi annienta.

SetaNera

Una Storia

Vorrei raccontarti una storia che ti faccia sorridere e ti emozioni.
Mi piacerebbe raccontarti dei sogni che farei e di come non troverai nel buio e nel silenzio pezzetti di me perchè nel buio e nel silenzio sono sola.

Vorrei raccontarti una storia, quella che è il sogno più bello
perchè... non c'e sogno troppo grande, ne' sognatore troppo piccolo.

Vorrei raccontarti di te... dentro me


lunedì, ottobre 22, 2007

Chiarezza

In questo momento ho 1000 pensieri che mi frullano per la testa
e sento qualcosa si incrina e questo mi spaventa.
E' passato un mese esatto. Lo sai?
Una settimana.... e un mese. E pensa ai miei vissuti.
No, non è disagio, è la paura di distruggere te... dentro me, per sopravvivere. E sto male.
Ma io sono cresciuta, con fatica in passato ho districato i nodi dei pensieri e dei desideri.
Tu hai voglia di qualcosa di sereno e tranquillo, ma non ci stai dentro.
Hai bisogno di quelle parole forti, del modo apparentemente volgare, di stupirti.
Pur riconoscendo una duplice e pericolosa personalità, preferiresti l'ipotetica "puttanella" al resto, hai bisogno di sentire l'incertezza di quello che accadrà, la sfida senza nessuna mediazione reale.
Lo sento e lo vedo.
Lo percepisco dalla tua voglia di parlare delle tue storie "importanti", dalla tua curiosità su quello che so, dal tuo iniziare a farti male dopo aver ricevuto un messaggio dimenticandoti di noi... li, da come è cambiato il tuo sguardo.
E questo io lo intuisco.
Ma io ti voglio bene.
Te lo avevo già detto: io scappo da questa gente, perchè non ho nessuna intenzione di permettere che mi si faccia male.
So cosa voglio, ce l'ho ben chiaro e il mio comportamento che so per certo essere lineare, non fa nascere nessun fraintendimento.
Questa sono io...
fino a quando ho la certezza di quello che mi circonda.
E questa certezza è data dalla linearità che ho bisogno di percepire, ed è quello che ti sto chiedendo.
Ora.

giovedì, ottobre 18, 2007

TU


Regalami le tue urla, le bevo.
Ho bisogno di dissetarmi nella tua caccia perversa,
nelle parole forti, nei tuoi segni che accarezzo.
nella voglia di farmi toccare e di fuggire.
A volte basta poco per avere la sensazione di impazzire.

Non sono una donna addomesticabile.
Ho tratti acquarellati ma so mordere il cuore,
anche il tuo.
Ho il tuo odore addosso e il tuo sapore in bocca,
il silenzio e il buio attorno.
Prova ad entrare nel mio mondo.
So che puoi farlo ed io ti aiuterò.

mercoledì, ottobre 10, 2007

Diversamente



Cosa vedi quando mi guardi?


A cosa pensi?


Mi piacerebbe che tu fossi qualcosa di diverso, qualcosa che richiude in se un pensiero ed un'emozione.


Qualcosa che ha occhi per osservare in modo esclusivo nelle pieghe dell'anima.


Qualcosa per cui... ne vale davvero la pena.


2007

domenica, settembre 30, 2007

Senza te



Pensieri scorrono su di me
Su di te
Su di noi
È tardi però
Sei già andata via
So che non tornerai
Nulla si può riscrivere del passato
Come tutte le stelle
Anche la più bella la vedi e quando vuoi prenderla è già andata via
Nulla può farmi tornare
Te che fuggi
In ogni dove
Le mie corde non bastano più
Ti cerco ma non ci sei
Guardo in alto a cercare i tuoi occhi
Ma non li trovo
Sono andati via con te
Senza me senza te.


C.

Sbagliato... Io non fuggo, mai.

lunedì, settembre 24, 2007

Un Senso


Ho paura di soffrire, troppa paura per poter prendere leggermente quello che la vita mi offre e non farmi domande.

Ho paura di una carezza, perchè so che la ricorderò con malinconia.
Ho paura di un bacio, perchè so che me ne mancheranno altri 1000.
Ti guardo, ti ascolto, ti assaggio.
Tendo tutti i sensi per non disperdere nulla di ciò che mi regali.
Taccio... Fatico ad esprimere ciò che provo e qualsiasi parola sarebbe banale.
E quando non chiedo, non indago non è disinteresse.
E' rispetto per la tua vita, le tue scelte... e le tue decisioni.

lunedì, settembre 10, 2007

Utopia

Non cercare mai quello che non può esistere nel luogo dove non esisterà mai.


Non guardare sperando di vedere una stella lì dove non sono mai state dipinte, non chiederti mai il senso del perchè sei in un posto dove non puoi esaudire i tuoi Sogni.


Guardati unicamente attorno, guarda cosa esiste realmente intorno a te, comprendilo, odialo se ti va, amalo se non puoi farne a meno

lunedì, settembre 03, 2007

Equilibrio




Sento la parola equilibrio come "impossibilità",
"utopia".
Forse sono solo una persona razionale...
Vero è che esistono anche equilibri instabili,
interessanti da esplorare
ma.. io vado via per difendermi.
Mi interessano le sensazioni, non il dolore.

lunedì, agosto 27, 2007

Parole Addosso

Parole Addosso





Silenzio


Se chiudo gli occhi le sento:


il tono, il timbro, il senso, gli accenti, il significato.


Sono le tue mani che sanno parlare... alla mia pelle.

domenica, agosto 12, 2007

Il gatto e il suo sorriso

Musica, voci, movimenti... un sorriso.

- L'istinto di un gatto...-

Il sorriso è il più elusivo dei segnali generati dal volto umano.Una fronte aggrottata o uno sguardo affettuoso possono significare solo una cosa, mentre il sorriso può trasmettere odio, indifferenza, ironia o amore.

Imparerò a leggere il tuo sorriso.