sabato, febbraio 04, 2012

Evviva i mandarini

Quando la frustrazione più grande
è non riuscire a sentirsi accolti
nelle cose profonde,
quando la conquista è riportare
solo a sè, con lacrime e sudore.
Quando la nostra consapevolezza ed esperienza
non può essere trasmessa
e l'unico esito è sentirsi accusati
di supponenza, di pigrizia e di voluta cripticità,
mentre queste accuse sono veli che noi stessi mettiamo.
Se i meccanismi non coincidono e non si incastrano
non possiamo nemmeno appellarci alla "funzione specchio".
L'unica carta che resta da giocare
è l'induzione dell'esperienza stessa.
Vogliamo parlare di aiuto contro?
Solo in quel momento, camminando per te e solo per te
prova a ricordare
le parole delle mie vecchie impronte,
della fatica di raccontarne il profilo
e a volte le profondità che sembravano voragini.



E inizia a raccontare,
a trasmettere l'importanza delle tue impronte
e delle tue voragini,
con la frustrazione più grande
di non riuscire a sentirti accolto
nelle tue cose profonde.

1 commento:

Anonimo ha detto...

... perchè poi... ti accorgi che le cose diventano profonde quando da nessuno più possono essere accolte... se non da noi stessi, da 'quei' noi che ritroviamo quando siamo soli ma con... e solo con noi stessi...