lunedì, marzo 31, 2014

Buio

Scrivo un punto di non ricordo come se fosse buio, un buio che ha risposte perché è dentro di me.
E… mi piace pensare che questo buio possa essere un’opportunità per trasformare perché il buio non è vuoto...
E' mancanza di luce, come il male è solo assenza di bene.
E in questo buio, che solo ora percepisco in tutta la sua enorme promessa di nuovo, inizio a muovermi.
Prima non lo vivevo, non che lo ignorassi... Non ero capace di sentirlo in tutta la sua maestosità.
Buio da scoprire e da inventare. Buio da colorare come un'immagine astratta perchè... non si sa.
E' tutto e solo... fantasia, spazio della mia mente. E' un mosaico da pensare come già fatto, con semplicità.
Perché questo è: il mio buio non è sconosciuto, è già tutto lì.
E quello che pensavo fosse “la mia forza” non c'è più, come un mazzo di carte lanciato al cielo… e ricaduto disordinatamente sulla terra e subito dopo….
IL BUIO.
Mere soluzioni vestivano il mio buio, che non vedevo. E mi sono ingannata, quando ho capito profondamente il senso della parola "soluzione".
Ho lottato per non averne, per sentirmi ancora più nuda perché solo così sentivo di poter far prima...
Come se si potesse mettere fretta al buio...
Ho lasciato ciò che pensavo potesse offuscare la mia mente e confonderla. C’ero già io a mentirmi.
La cosa che più mi spaventa è la paura che prova chi mi sta davanti, a chi ha paura della paura.
Io mi anniento perché mi sento fragilissima e chi ho davanti è cieco.
Alla fine anche la paura è una maschera... un modo per non pagare mai.
La paura di desiderare è una maschera, perchè il dolore della delusione ci riporta ad altre delusioni che ci hanno ferito profondamente e a volte indelebilmente.
Allora meglio la maschera... che a volte riusciamo a strapparcela insieme alla pelle.
La vita mi ha portato a mettere tante maschere... non so quante me ne sia tolte ma sento che ora preferisco il dolore del non averla.
E' come perdonare un bambino e quel bambino sei tu stesso.


giovedì, marzo 15, 2012

Metamorfosi


Un giorno dei bruchi videro uno di loro trasformarsi in crisalide.
Quando la metamorfosi fu completa tutti piangendo andarono via
lamentando il fatto che avevano perso per sempre il loro amico.
Non seppero mai che la meravegliosa farfalla leggiadra su di loro...
era lui.

sabato, febbraio 04, 2012

Evviva i mandarini

Quando la frustrazione più grande
è non riuscire a sentirsi accolti
nelle cose profonde,
quando la conquista è riportare
solo a sè, con lacrime e sudore.
Quando la nostra consapevolezza ed esperienza
non può essere trasmessa
e l'unico esito è sentirsi accusati
di supponenza, di pigrizia e di voluta cripticità,
mentre queste accuse sono veli che noi stessi mettiamo.
Se i meccanismi non coincidono e non si incastrano
non possiamo nemmeno appellarci alla "funzione specchio".
L'unica carta che resta da giocare
è l'induzione dell'esperienza stessa.
Vogliamo parlare di aiuto contro?
Solo in quel momento, camminando per te e solo per te
prova a ricordare
le parole delle mie vecchie impronte,
della fatica di raccontarne il profilo
e a volte le profondità che sembravano voragini.



E inizia a raccontare,
a trasmettere l'importanza delle tue impronte
e delle tue voragini,
con la frustrazione più grande
di non riuscire a sentirti accolto
nelle tue cose profonde.

giovedì, gennaio 05, 2012

L'ho Graffiato Quel Muro

L'ho graffiato quel muro


Situazioni che senti sulla pelle
che ti strappi tutte le volte
mettendo a luce il dolore.
Graffi come dogane
e i passaggi non bastano mai.
Cerchi al di là del muro
risposte di Maya
Bendata da pensieri
che gelano dentro
e gli occhi non bastano mai.
Acqua passata non macina più.
Nuova acqua scorre
ha sapore di nuovo vecchio
e la sete non basta mai.

Ma l'ho graffiato quel muro.

sabato, dicembre 31, 2011

Bilanciando

Alla fine cosa è la sconfitta?
Sono stanca, stanca di esserci sempre, di continuare a cercare di facilitare le cose a chi da tempo, non fa più parte della mia vita.
Fatico a dormire e mi ritrovo a fissare un vuoto che sento riempire tanti momenti, e penso.
Penso ai silenzi con cui hai riempito e fomentato le mie rabbie e alla delusione subentra il senso di sconfitta.
Mi manca l'aria...
Devo riallenare il respiro al "vecchio" che riemerge contro alla gran voglia di costruire che sento abbandonarmi.
La situazione non è semplice da reggere, da gestire..ci vorrebbe un’altra vita…
Guardarti non mi suscita più la rabbia che provavo fino a qualche anno fa.
Ora, ciò che sento nei tuoi confronti è basato su ragionamenti e introspezioni.
Anni e anni di paralleli continui per trovare, più che le responsabilità, come hai sempre amato fare tu, le risposte.
Ora basta.
Sento di aver imparato tanto in questi ultimi due anni.
Sento che per prima cosa devo custodire la mia serenità, ho ridato faticosamente fiducia alla vita e non voglio rinunciarci.
Mi sento forte di me stessa, le ombre della mia paura sono sfocate e fatico a riconoscerle.
E questo che ho fatto a me stessa, pur privandomi di una sicura "soluzione", è il più bel regalo che potessi farmi.
Ho imparato che stare con se stessi, dentro il costruire qualcosa, parte sempre dal lato rotto delle cose.
Non ho bisogno di qualcuno che mi tenga testa,
bensì di una persona che sappia comunicarmi il suo punto di vista senza annullare il mio,
perchè sento non ho mai cercato in te comprensione, piuttosto complicità...
e qualcuno che sapesse accogliere parole,emozioni e silenzi senza giudizio alcuno....
perchè tutte e volte che la mia anima era buia non mi hai mai dato la tua luce,
ma nemmeno mi hai mostrato i miei "interruttori" per illuminarmi ancora,
perchè voglio brillare "al fianco" senza fare ombra o rubare energia.
Che solo così, faticosamente apro la strada alle opportunità che non contemplano ne vittorie ne sconfitte.
E' come essere sempre pronti a partire,
con una valigia che cambia sempre secondo la destinazione
ma spesso si parte sempre con 4 farfalle...

venerdì, dicembre 30, 2011

Ieri, oggi, domani

Testimonianze di scelte defunte, dietro sospiri avventati nell'esitazione.
Un bivio circoscritto da idee, che arraspano l'eliminazione reciproca;
l'una che emette i primi vagiti, l'altra che spira nell'inadeguatezza;
come briciole di pane, disseminate nel viottolo della fantasia,
ove il bisogno primario del nutrimento porterà all'usufruire delle stesse,
lasciando ai ciottoli le inefficienti.
La scelta emetterà la sentenza di ''condanna'' per quelle opzioni immature,
inversamente proporzionali alle personali esigenze.
Può accadere che lacrime, ancora non concepite, al momento della decisione,
respirino negli occhi fecondi,in futuro.
L'incendio del rimpianto arderà il passato.

Tra le pareti del cuore

domenica, dicembre 25, 2011

Muovi il mouse, intanto però... AUGURI!