Sulle rive di un'altro mare
si ritira un altro vasaio negli anni della vecchiaia.
Gli si velano gli occhi
gli tremano le mani.
E' arrivata la sua ora.
Allora si compie la cerimonia dell'iniziazione:
Il vasaio vecchio offre al vasaio giovane il suo pezzo migliore.
Così vuole la tradizione degli indigeni d'America nordoccidentale.
L'artista che se ne va consegna il suo capolavoro all'artista che viene iniziato.
Il vasaio giovane non conserva quel vaso perfetto per contemplarlo e ammirarlo.
Lo butta a terra, lo rompe in mille pezzi,
raccoglie i pezzetti e li incorpora nella sua argilla.
Eduardo Galeano, Las palabras andantes, Milano 1996
lunedì, dicembre 29, 2003
giovedì, novembre 06, 2003
A te...
...e vorrei guardarti negli occhi
come un libro d'amore ti leggerei
sfogliando le pagine della nostra Storia che scriveremo.
... e ascoltare la tua voce
carezza all'anima inquieta, al tremare delle emozioni
dolce preludio alla sensazione del farsi prossimi.
... e aspettare le tue mani
tiepido calore che si diffonde
come i cerchi concentrici sul pelo dell'acqua
turbamento di uno specchio cheto.
... e aspetto
tenuta dal tuo desiderio
come morbide corde ai polsi compagne di emozioni
in attesa di essere strette.
Imprigionata dall'attesa,
dal gioco delle parti che da la sofferenza dolce...
dell'incertezza.
Legata ai momenti dilatati ed irreali del tempo,
alle parole senza voce,
alle intuizioni senza sguardi,
ai sorrisi indecifrabili...
A Te
2003
venerdì, settembre 12, 2003
Settembre
Tante volte ci siamo parlati in due anni, in chat o al cellulare, ma non ti ho mai visto. So, dentro di me, che non importa. Mi agita molto di più l’impressione che io farò a te
Mi viene da ridere… mentre mi chiedo: “Fuggirai ancora?”.
Le tue parole giungono a me come conosciute, come sentite mille volte e mai banali. Le mie reazioni non sono consuete… mi stupisco di me stessa.
Il tuo modo è imprevedibile come sempre, ma non mi sorprendi.
Lo so e mi piace.
Mi piace il tuo modo di rendere intimo un istante… e come fermi il mondo, in un attimo, colorandolo dell’assoluta normalità.
Mi piace quel tuo lasciarmi andare, senza tentativi che come tu ben sai avrebbero reso “normale” la situazione, permettendomi una consuetudine che non c’è stata.
Ho sempre pensato che basta sapersi guardare negli occhi per conoscersi meglio.
Basta avere il coraggio di interpretare un sorriso che accompagna una frase.
Ma quanto è difficile…
Sorrido… hai saputo stupirmi ancora una volta.
Etichette:
Chat
Ubicazione:
Milano, Italia
venerdì, novembre 22, 2002
Guardami
Riuscivi a bendarmi solo per poco… dicevi che era così bello il modo in cui ti osservavo, che era intenso seguire nel mio viso e soprattutto nei miei occhi quello che sentivo.
Come quando mi dicevi “mi appartieni” e io vedevo il desiderio, e sentire una sorta di sorpresa, di gioia e di attesa ancora.
2002
I tuoi occhi dicevano quello che i sospiri e le tue mani dicevano in un altro modo.
Era meraviglioso guardarti e leggere tutto questo in te, e poi rifarlo per leggere ancora e ancora…
E anche affinché i tuoi occhi mi colpissero più a fondo possibile… perché voglio che tu mi tocchi a fondo…
Per questo mi dicevi “guardami, amore”
sabato, settembre 14, 2002
Le cose dette, le cose fatte...
Tante volte ricordavamo di averle dette prima, eppure erano nuove e conosciute insieme.
Una sensazione particolare che può venire solamente dopo tante ore in cui ci siamo innamorati senza vederci, ma sapendo che comunque non c’erano limiti, che eravamo entrambi reali e prima o poi ci saremmo visti.
Ricordo la prima volta che ti ho abbracciato e mi hai premuto forte la punta delle dita sulla schiena…e ti ho detto “le impronte..”, ricordando che me lo avevi fatto a parole, in una delle nostre lunghe notti.
Oppure l’emozione intensa di quando mi hai detto di nuovo “porgimi i polsi” e sapere che stavolta è reale…
2002
giovedì, agosto 15, 2002
Uomini
Non si deve dare molto credito agli uomini quando parlano dei loro difetti.Taluni si credono perfetti perchè non chiedono molto a se stessi.
giovedì, febbraio 14, 2002
Donna
Essere donna è qualcosa di così strano, di così confuso e di così composito che nessun predicato può esprimerlo, mentre a voler usare molti predicati, si contraddicono in modo tale che solo una donna riesce a sopportarlo e a sentirvisi felice.
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