Visualizzazione post con etichetta bdsm. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bdsm. Mostra tutti i post

venerdì, dicembre 07, 2007

A quattro mani





"7... Grazie Signore"
La tua voce è quasi un sussurro.
"8... Grazie Signore"
No, non è per il dolore.
"9... Grazie Signore"
Ti afferri al tavolo con rabbia.
"10... Grazie Signore"


Sei la prima a cui permetto di chiamarmi Signore.
Per tutte le altre, solo Padrone.
Accondiscendente sulla mente che inizio a governare.
Ma indignato del tuo lento adeguarti ai termini che desidero.

Il corpo scosso, come un purosangue alla partenza.
Il tuo corpo e la mia voce.


Non lo sopporti di sentirti piegata e di godere di questo.
Sei nelle mie mani, come tu stessa hai scelto e voluto.

Nuda.
Esposta.
Governata.

Anche quando le corde fermano il tuo corpo e la tua mente,
è la mia voce che si fa strada fra i sensi allertati.
Il resto non esiste... più.

La benda ti dona il buio,
La pelle sensibile, i pensieri perversi.
E le gocce blu, baci di fuoco.

Ti sei lasciata imbrigliare e forgiare,
dalla mia mente e dalle mie mani,
dissetandoti di ogni singolo accento.


Come un direttore d’orchestra ho suonato il tuo corpo
e musicato la tua anima.
Scossa come un’arpa che melodiosa affascina con note languide.
Vibrante come un violino che miagola lascivo.
Libera come un flauto che armonizza l’orgasmo.

La mia troia, la mia carne da gioco.
Il mio metallo da forgiare.

Felice hai sorriso al mio abbraccio,
realizzando quanto io possa giocare con il tuo pensiero.
Non solo con il tuo corpo.

Tokio
SetaNera

venerdì, dicembre 30, 2005

Solo un ricordo...

Un ricordo...
Imprigionata dall`attesa
dal gioco delle parti
che da la sofferenza dolce...
dell`incertezza.



venerdì, novembre 22, 2002

Guardami



Riuscivi a bendarmi solo per poco… dicevi che era così bello il modo in cui ti osservavo, che era intenso seguire nel mio viso e soprattutto nei miei occhi quello che sentivo.


Come quando mi dicevi “mi appartieni” e io vedevo il desiderio, e sentire una sorta di sorpresa, di gioia e di attesa ancora.


2002



I tuoi occhi dicevano quello che i sospiri e le tue mani dicevano in un altro modo.


Era meraviglioso guardarti e leggere tutto questo in te, e poi rifarlo per leggere ancora e ancora…


E anche affinché i tuoi occhi mi colpissero più a fondo possibile… perché voglio che tu mi tocchi a fondo…


Per questo mi dicevi “guardami, amore”


sabato, settembre 14, 2002

Le cose dette, le cose fatte...


Tante volte ricordavamo di averle dette prima, eppure erano nuove e conosciute insieme.


Una sensazione particolare che può venire solamente dopo tante ore in cui ci siamo innamorati senza vederci, ma sapendo che comunque non c’erano limiti, che eravamo entrambi reali e prima o poi ci saremmo visti.


Ricordo la prima volta che ti ho abbracciato e mi hai premuto forte la punta delle dita sulla schiena…e ti ho detto “le impronte..”, ricordando che me lo avevi fatto a parole, in una delle nostre lunghe notti.


Oppure l’emozione intensa di quando mi hai detto di nuovo “porgimi i polsi” e sapere che stavolta è reale…



2002